Innovare con visione di lungo termine
Innovare con visione di lungo termine
Sono Salvatore Majorana, sono il direttore del Kilometro Rosso, il parco scientifico e tecnologico che opera su Bergamo e mi occupo anche di innovazione in molti modi seguendo un fondo di investimento che abbiamo lanciato e seguendo l'Associazione Internazionale dei Parchi Scientifici come vicepresidente.
Uno sguardo al contesto
Sul fronte dell'innovazione, l'Italia gioca un ruolo molto importante a livello globale. La mia recente nomina Vicepresidente dello IASP, l'Associazione Internazionale dei Parchi Scientifici, mi consente di darvi una prospettiva che conforta molto. L'Italia è sicuramente una terra e un territorio che genera grandissima capacità di fare ricerca scientifica.
Risorse pochissime, purtroppo, ma usate con un'efficacia straordinaria perché il rapporto che c'è tra i soldi investiti dal nostro Paese e la capacità di generare innovazione, la ricerca scientifica di grandissima qualità sta lì a testimonianza di quanto siano brave le nostre persone.
Quello che succede su base internazionale da cui dovremmo prendere spunto, è che i governi dei diversi territori, penso ai Paesi in fase di sviluppo, ma penso a potenze consolidate come oggi la Cina, ma anche gli Stati Uniti, continuano ad investire ingenti capitali nelle aree di innovazione perché hanno capito che sono punti in cui si possono catalizzare competenze ed esperienze e diventano il punto di partenza per un rinnovamento del tessuto sociale, imprenditoriale ed economico di ogni nazione.
L’innovazione nelle imprese italiane
In termini di rinnovamento delle imprese abbiamo fatto un percorso molto positivo negli ultimi anni. Il percorso di industria 4.0 ci ha portato ad inserire tanta tecnologia nelle nostre aziende e nelle filiere produttive. Ci manca probabilmente un tassello che era stato concepito, ma fino ad oggi ancora non sviluppato, che è quello della formazione delle persone.
L'industria 5.0, quella che arriverà, non potrà prescindere da avere personale qualificato in filiera, ma soprattutto non potrà prescindere dall'avere una condivisione degli spazi operativi tra tecnologia e persone in maniera particolarmente pervasiva, cosa che fino ad oggi ancora non è successo. Stiamo immaginando di avere tecnologie che non soltanto sulle linee di produzione affianchino le persone, la robotica collaborativa è una di queste grandi promesse che sta arrivando, i sistemi di intelligenza artificiale stanno sviluppando competenze e capacità che permetteranno alle persone di lavorare in maniera più efficace ed efficiente, ma formare le persone per usare queste tecnologie non è per niente ovvio e scontato ed è la parte più difficile del percorso.
Se in innovazione dovremo investire come dovremo assolutamente, allora dovrà essere ampia e molto paziente la fetta di investimenti che metteremo nel trasformare le persone che sono sul campo.
Trasformare l'azienda in termini di innovazione è non un obiettivo di per sé ma è uno strumento per raggiungere obiettivi ben più importanti. Gli obiettivi sono quelli di avere un pianeta che viva meglio, una tutela delle risorse naturali ed una qualità della vita complessiva per le persone che vivono questo pianeta superiore.
La tecnologia ci può aiutare a fare questi percorsi e i modelli con cui questo sta arrivando sono modelli che prevedono ad esempio una revisione del mix energetico che viene utilizzato nelle nostre aziende per fare le produzioni che abbiamo bisogno di fare. Una revisione che passa dall'organizzazione delle informazioni dell'azienda, dalla raccolta di questi dati, dall'elaborazione di questi dati e dall'uso più consapevole, ma anche da rivoluzioni molto profonde che guardano a che tipo di energia io oggi posso utilizzare, quali sono i mix energetici. Abbiamo sentito finalmente parlare di nuovo di nucleare, che è stata una privazione dal mio punto di vista che non ci possiamo permettere, è un'energia pulita e largamente affidabile. Tuttavia il nucleare di nuova generazione avrà dei tempi ancora molto lunghi allora perché non guardare a soluzioni come l'idrogeno o ad altre componenti energetiche? Bene, questo tipo di tecnologie sono tecnologie che dovranno essere organizzate in un sistema di impresa nuovo, capace di cambiare e di trasformarsi sempre più velocemente.
Obiettivo: prospettive a lungo termine
Se devo pensare di dare un consiglio a chi in impresa oggi si trova a scegliere dove mettere le proprie risorse, io direi l'innovazione non può che essere al primo posto nell'agenda di ogni manager, di ogni imprenditore.
Ci sono vari tipi di innovazione, c'è un'innovazione incrementale che gli imprenditori hanno sempre fatto e l'area su cui gravita il Kilometro Rosso, quella di Bergamo, nella provincia manifatturiera d'Italia, è sempre stata bravissima a fare innovazione di processo di prodotto su quello che sapevano fare. Si tratta di innovazione che in gergo viene definita incrementale in cui ogni giorno migliori un po' di più quello che sai già fare. Quella parte lì la sanno fare, forse non richiede nessun consiglio speciale.
Quello che probabilmente invece mi sentirei di consigliare è di cominciare ad alzare lo sguardo e guardare oltre i prossimi due anni, ma a fare un'innovazione che arrivi in azienda fra cinque ad esempio.
E per esempio cominciare a pensare che portare a casa un dottorato di ricerca, un PhD student è un valore anche per una piccola e medie impresa perché cambia il modo di ragionare. Per esempio vorrei suggerire di considerare il fatto che ci sono moltissime risorse finanziarie che anche l'Europa mette a disposizione per fare ricerca di frontiera.
E in questo un soggetto come un parco scientifico può essere un abilitatore potente che mette in relazione chi ha le soluzioni, chi porta i soldi e chi ne ha il bisogno. Ma ancora di più io li inviterei a considerare di gettare il cuore oltre la siepe e guardare al mondo delle startup.
C'è un panorama di innovazione straordinaria che cova in un comparto che in Italia ha un potenziale straordinario che non viene espresso come meriterebbe, che è quello delle start-up e della nuova impresa. Ecco, se posso lasciare uno stimolo agli nostri imprenditori, rivolgersi a soggetti che si muovono in questo ambiente come i parchi scientifici, è un ottimo Entry Point, un punto di ingresso per cominciare a conoscere le dinamiche con le quali rapportarsi alle start-up, rapportarsi ai progetti di innovazione con un orizzonte ampio e anche alle fonti di finanziamento che permettono di beneficiare di questo percorso di innovazione.
Le persone rimarranno sempre al centro, quindi non smettete di investire in persone formate, torna sempre!