Innovazione

Scenari di sviluppo delle imprese manifatturiere: tra innovazione e collaborazione

by Marco Taisch Professore al Politecnico di Milano e Chairman Scientifico del World Manufacturing Forum.
22 maggio 2024
4 min
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Scenari di sviluppo delle imprese manifatturiere: tra innovazione e collaborazione

Sono Marco Taisch, professore al Politecnico di Milano e Chairman Scientifico del World Manufacturing Forum.

Il contesto attuale e le principali sfide all’innovazione e allo sviluppo delle aziende

Sicuramente, gli ultimi dieci anni per le imprese italiane ed europee sono stati anni molto molto interessanti e sfidanti da un punto di vista sia dell'evoluzione delle tecnologie, oggi le tecnologie digitali sono sicuramente molto mature e altre se ne stanno affacciando, se pensiamo semplicemente alla democratizzazione dell'intelligenza artificiale che negli ultimi due anni è diventata qualcosa che non può non essere affrontato, non può non essere tenuto in considerazione. 

Ma le sfide arrivano anche e soprattutto dalle modifiche dell'arena competitiva. Se pensiamo semplicemente al fatto che la globalizzazione fino a tre anni fa, quattro anni fa, la davamo come uno scenario immutabile, stabile. Le reti logistiche internazionali funzionavano, era possibile comprare un qualunque prodotto e componente in qualunque parte del mondo e consegnarlo da qualunque altra parte del mondo e questo rendeva sicuramente molto stabile il business e i modelli di business. 

Oggi viviamo in un mondo sicuramente molto più dinamico da questo punto di vista, molto più sfidante e questo vuol dire che sostanzialmente noi dobbiamo investire in innovazione tecnologica sempre più di prima. Se qualche anno fa si parlava di quarta rivoluzione industriale, oggi forse utilizzare il termine rivoluzione è diventato direi obsoleto. La rivoluzione vuol dire che io ho uno status quo prima della rivoluzione e poi dopo la rivoluzione ne ho un altro. 

Oggi il termine credo giustamente più utilizzato da cui dobbiamo fare riferimento è il concetto di transizione digitale.

Nella semantica della parola abbiamo insito il concetto di continua evoluzione. Questo è esattamente lo scenario nel quale noi dobbiamo muoverci e le piccole e medie imprese italiane devono muoversi: quello di un equilibrio instabile, di un equilibrio dinamico, sempre alla rincorsa, ma rincorrere è troppo tardi, quindi dovremmo dire sempre ad anticipare quelli che sono i trend tecnologici più interessanti. 

I principali trend tecnologici per le imprese manifatturiere e i fattori abilitanti

Tra questi sicuramente l'intelligenza artificiale, che è un abilitatore, un abilitatore fondamentale, non dobbiamo però dimenticarci tutte le tecnologie tradizionali, le chiamerei ormai così, dell'industria 4.0, quindi l'internet delle cose, il cloud, i big data, la robotica collaborativa, l'additive manufacturing che continuano ad essere sicuramente dei fattori abilitanti.

Nello scenario che ho appena descritto il fattore abilitante sono le tecnologie, ma queste non possono prescindere da un secondo fattore abilitante che sono le persone. Persone in senso di qualità delle persone, quindi competenze, ma anche in termini di quantità di persone. Cioè non dimentichiamoci che l'Italia sta andando verso quello che viene chiamato l'inverno demografico, quindi una riduzione del numero di persone che saranno disponibili nel mercato del lavoro. Questo crea evidentemente una tensione sul reclutamento di nuove figure professionali, sulla formazione di nuove figure professionali. 

Quindi investire in competenze dei giovani, e dei meno giovani, io credo che sia l'unico modo per mantenere la competitività del sistema Paese. Purtroppo devo rilevare che la formazione ancora viene vista da molte imprese come un disturbo, un rumore di fondo dal quale in qualche modo bisogna allontanarsi. Questo credo che sia un approccio molto miope.

Investire nelle competenze dei giovani è l'unico modo per mantenere la competitività del sistema Paese.

Quindi investire in competenze associate all'investimento in tecnologia per me è l'unica chiave sul futuro. È chiaro che questo, in un mondo in cui poi i nuovi modelli di business si stanno affermando, pensate alla servitizzazione, tema che oggi è sicuramente molto importante, che viene affrontato, se ne parla moltissimo, vuol dire trasformare il business.

Allora, trasformare il business, se io da impresa manifatturiera che producevo macchine, impianti e che vendevo macchine e impianti, mi devo trasformare in un'azienda che vende servizi, è chiaro che io devo comunicare. Quindi c'è bisogno di non solo cambiare le persone con l'organizzazione, e quindi torniamo al tema delle competenze, ma cambiare quello che io comunico ai miei clienti. 

Quindi la comunicazione, una comunicazione che spieghi i nuovi modelli di business, diventa, se vogliamo, l'ultimo nel senso di fattori sulla creazione del valore, perché è quello più vicino al mercato. Però diventa il tema fondamentale per spiegare ai miei clienti di oggi e di domani, il cambiamento della natura organizzativa e di business e di contenuto di prodotti di servizio che l'impresa ha in qualche modo messo in campo.

I modelli di innovazione per il futuro delle aziende

Per affrontare le sfide che ho appena descritto è necessario a questo punto pensare a un nuovo modo di fare innovazione di prodotto e di servizio. Se prima era sufficiente cercare le risposte alle sfide tecnologiche, alle sfide di prodotto, alle sfide di mercato all'interno della propria organizzazione, quindi si poteva pensare di chiudersi in qualche modo all'interno e di non scambiare informazioni, know-how con altri stakeholder, oggi credo che questo sia assolutamente obsoleto. 

Oggi l'unico modo di fare innovazione, di fare open innovation è di allearsi con quelli che sono gli stakeholder del territorio, ma anche in un senso più ampio del termine. Quindi sicuramente uscire dalla provincia, andare verso la regione, andare verso il Paese, andare verso l'Europa per mettersi in rete e quindi, come posso dire, permeare know-how, informazioni, idee e quindi diventare più robusti. 

Non dimentichiamoci che noi come Europa oggi non competiamo più un paese verso l'altro, ma stiamo competendo sempre di più come continente verso gli altri continenti e per far questo non possiamo che metterci tutti insieme a aumentare la nostra massa critica.

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