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Verso una cultura aziendale d'innovazione

by Flaviano Celaschi PhD. Professore ordinario e direttore dell'Advanced Design Unit dell'Università di Bologna
22 maggio 2024
3 min
22 maggio 2024
3 min

Cosa vuol dire fare innovazione?

A nessuno, ma proprio nessuno, piace l’innovazione. Come esseri viventi siamo biologicamente contrari ad essa. Ogni essere vivente necessita e ricerca in continuo uno stato di equilibrio. Ogni volta che questo stato di equilibrio si altera ogni energia del soggetto viene usata per cercare di tornare allo stato di equilibrio che è di moda chiamare comfort zone.

Quindi saremmo felici di NON fare innovazione, ma ahimè, esiste il cambiamento, ed esso è la ragione ultima per la quale siamo costretti ad occuparci di innovazione. L’innovazione è la risposta che dobbiamo dare al cambiamento delle situazioni e delle condizioni nelle quali operiamo e viviamo.

Le imprese sono fatte di persone, soprattutto di persone, e quindi avere contezza di questo significa addestrarci a comprendere quale cambiamento ci interessa e come reagire a questo cambiamento significa fare innovazione. 

Fare innovazione significa modificare in profondità il nostro assetto mentale.

Nonostante gli americani ci vogliano convincere che esistono regolette e metodi scaltri e veloci per fare ogni cosa, alla fine fare innovazione significa modificare in profondità il nostro assetto mentale e costringerci a fare in continuo i conti con il cambiamento.

E questo non è un metodo, ma una cultura, anzi sono diverse culture che entrano in campo e ci coinvolgono non una tantum, ma in continuo. Quindi potremmo dire che ci sono organizzazioni che sono strutturate per fare innovazione ed altre che non lo sono.

Qual è la situazione attuale? 

La situazione è che la maggior parte delle imprese, che in Italia sono soprattutto PMI confonde invenzione per innovazione e pensa che la tecnologia sia la chiave unica per impadronirsi di soluzioni avanzate. C’è un doppio fraintendimento in questo ragionamento.  Fare innovazione significa combinare soluzioni esistenti in modo originale allo scopo di generare nuovo valore.

Fare innovazione significa combinare soluzioni esistenti in modo originale allo scopo di generare nuovo valore.

Per farlo è necessario comprendere alcuni passaggi chiave:
  • L’innovazione non funziona a progetto, ma è continua l’azione che dobbiamo attivare affinché sia possibile essere pronti al momento giusto poiché il cambiamento è sempre più veloce e cominciare a studiare il cambiamento quando esso è già arrivato è troppo tardi;

  • Significa che bisogna agire in anticipazione e cioè avere una organizzazione che studia in continuo il cambiamento, oltre a fare ascolto del cliente e benchmarking, e che prepara soluzioni quando queste non sono ancora richieste dal mercato;

  • Nessuna organizzazione ha al suo interno tutte le conoscenze e competenze che servono per fare innovazione continua, quindi bisogna entrare per tempo in un ecosistema di attori esterni all’impresa che vanno coinvolti nella produzione continua dell’innovazione;

  • Clienti strategici e fornitori strategici vanno portati a bordo del processo di innovazione per condividere da subito, dalla fase germinale, la direzione e le caratteristiche di quello che si sta facendo.

Quali le principali difficoltà? 

La principale difficoltà è la leadership dell’innovazione che non ha quasi nulla a che vedere con la leadership della stabilizzazione di una organizzazione. Ogni organizzazione ha persone che sanno condurre lo status e farlo funzionare al meglio e persone che invece devono portare la nave in alto mare laddove non ci sono rotte pre tracciate. Potremmo dire che queste due tipologie di organizzazione e di leadership non coesistono nelle stesse persone e nelle stesse forme.

Per esempio le organizzazioni fordiste tipicamente americane come cultura sono poco adatte a fare innovazione ma sono ottime per produrre bene in modo stabile le stesse cose generando profitti. Tanto è vero che esternalizzano l’innovazione attraverso lo start up, l’acquisizione di PMI, lo spinoff, etc.

E quali i percorsi evolutivi da poter intraprendere?

Una impresa che intende fare innovazione deve soprattutto accorgersi delle energie interne e liberarne una certa quantità a fare cose nuove e diverse, a costo di perderne il parziale controllo. Bisogna costruire scivoli e paracadute perché innovare significa anche sbagliare (il più presto possibile) e permettere alle persone di fare cose che non hanno mai fatto. 

Esistono percorsi che si possono intraprendere per abilitare le organizzazioni e le persone interne a capire di cosa stiamo parlando e come si può arrivare a organizzare un processo capace di studiare il cambiamento in atto e di cavalcarlo adattandosi per tempo ad esso.

Vale la pena di ammettere che non tutte le imprese sono adatte a fare innovazione e che a volte non è nemmeno interessante che la facciano. Possono organizzarsi per sfruttare adeguatamente la loro posizione e crescere senza innovazione. Sarebbe dannoso non riconoscere la propria fragilità rispetto al cambiamento.

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