Sara Pipita
Story
Perché alla fine Google Maps ti porta nelle ztl
Al liceo artistico, avevamo un professore-architetto fantastico.
Ci seguiva come un papà, ricordo i viaggi a Berlino, a Venezia per la Biennale di Architettura, ma anche le lezioni di ogni giorno alla scoperta di mondi nuovi e valori senza prezzo, la bellezza, l’arte, la storia, l’architettura. Eravamo la classe più piccola della scuola, l’unica digitale e tecnologica. Facevamo progettazione 3D con Vectorworks e al posto dei libri c’erano i tablet. Facevamo tutto su tablet, anche la prova di maturità!
Poi tre anni intensissimi e bellissimi alla Statale di Milano, con la laurea in Beni Culturali.
La scelta della tesi, dedicata alla topografia antica del territorio di Crotone, merita una spiegazione. Sì, perché quando ti rendi conto che al tuo corso preferito parlano del paese di origine dei tuoi genitori, Cirò Marina, in Calabria, e dello splendido tempio di Apollo Aleo, capisci che quella sarà la tua tesi di laurea. Le estati al mare, i parenti, mille ricordi e la mia passione artistica: era tutto racchiuso lì.
E allora, dopo tre anni vissuti di corsa, un esame dopo l’altro, comincio seriamente a pensare di diventare archeologa. Partecipo a uno scavo romano, l’antica Bedriacum, località Calvatone (CR). Avrei dovuto fare due settimane, ma lavorando sotto il sole con la mia pelle di porcellana prendo un’insolazione di primo grado. Finisco sotto la pergola, a pulire cocci…forse non ho il fisico per fare archeologia. E forse devo valutare altre strade.
Ecco allora che vengo ammessa al master di ideazione e progettazione di eventi culturali della Cattolica e nel giro di un anno mi ritrovo a organizzare concerti: prima i Metallica e poi i Backstreet Boys. Che mondo incredibile!
Chi avrebbe mai detto che sarei passata dai cocci romani a un concerto metal? Ma tra una canzone e l’altra, l’arte continua a ricoprire un posto importante nel mio cuore, così decido di tornare alle origini: gli astri si allineano e arrivo in Fondazione Brescia Musei.
Bellissimo avere ogni mattina, con la pioggia, la neve o il sole, la visione del Capitolium romano. Aiutavo la responsabile della comunicazione a promuovere le mostre. Manifesti, sito web, adv online…rispolvero persino la mia indole digitale del liceo e imparo da sola a utilizzare Adobe Illustrator e Indesign.
Capisco che la comunicazione mi piace.
Devo riprendere in mano il navigatore, cercare altre strade, aprire gli occhi, usare le app giuste. Perché si sa, Google Maps può portarti nelle ztl se non stai attenta.
E allora inizio “la mia rivoluzione”: approdo nelle agenzie di comunicazione e mi avvicino alla mia amata Bergamo, dopo tanti anni passati tra Milano e Brescia, senza comunque abbandonare i progetti di carattere culturale. Mi sento nel posto giusto, forse ho fatto bene a non fidarmi di Google Maps. Le strade prima o poi si trovano.
Non ce ne sono multi di posti così, ma credo proprio di averlo trovato.