Simone Savoldi
Story
Se devo entrare in un bar, è per fare il barman
Da bambino andavo nei supermercati ad allineare le caramelle.
A casa sistemavo i piatti e passavo i pomeriggi a dipingere soldatini medievali. Ho sempre preferito giocare da solo, non sopportando il disordine e l’imprecisione. Nella bella stagione passavo intere giornate fuori casa, mi perdevo nella costruzione di oggetti fantastici. D’inverno mi rifugiavo nella logica e nel rigore grafico dei giochi in scatola.
Crescendo, sempre più spesso litigavo con mia madre quando sceglieva o disponeva pezzi d’arredamento inaccettabili per il mio senso estetico.
Al liceo artistico ho scelto l’indirizzo grafico, poi l’Accademia di Belle Arti a Brescia e il web design che diventa il terreno perfetto per coltivare professionalmente il mio stile minimalista. Disegno interfacce molto pulite, fresche, immediate. Per la tesi svolgo uno studio sulla tipografia e scrivo un manuale ad uso dei graphic designer che spesso nella scelta delle font utilizzano criteri inappropriati. Per pagarmi gli studi lavoro come barman. Tenere il bancone perfettamente in linea, sotto controllo, rientra nella mia visione ordinatrice.
Laureato, mi trasferisco a Cremona a lavorare in una piccola web agency, molto digital e molto social. Dopo un anno rientro a Bergamo, faccio esperienza in un Centro Ricerche dove lavoro con un noto designer, poi entro nel mondo MULTI dove mi occupo di website, newsletter, landing page, gif, animazione e photo editing. La fotografia è sempre stata la mia attività ricreativa sussidiaria. Nel tempo libero, mi piace viaggiare, e fotografare.
Nella vita privata sono metodico e rigido come nel lavoro, un graffio su un oggetto mi rovina la giornata. Per alcuni anni, per scaricarmi, ho praticato kick-boxing e discipline di tiro sportivo, provando sia i fucili di precisione che archi e balestre.
Sono technology addicted, tassativamente apple e i.phone, e fashion victim, ma severamente e rigorosamente sottotono. Tengo le mie app in linea cromatica. Ho un tatuaggio molto semplice, due strisce nere senza alcun significato. Sono introverso e psicologicamente intollerante del disordine e della confusione. “All black everything” è il mio mood, il mio dress code fondamentale. La mia ragazza invece è molto espansiva. Blu elettrico e rosso sono i suoi colori.