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Provocazione facile. Ma ormai ne siamo abituati, no? Battute veloci, volteggi retorici, notizie fresche di social a distrarci e il gioco è fatto. Dove ci portano? Mettetevi comodi. Abbiamo selezionato 4 notizie per cominciare.
Notizia numero 1. La politica dei dazi USA spaventa le imprese italiane. E non solo i dazi. Da questo primo mese di Trump, ci aspettavamo una raffica di decreti, ma forse non così fulminei (o fulminati?).
Notizia numero 2. L’AI cinese DeepSeek scuote i mercati con il suo modello open source, che rivoluziona l’approccio alla creazione di nuove intelligenze artificiali. È ufficialmente partita la folle corsa all’AI più veloce, più performante… e più nazionale.
Notizia numero 3. L’Italia è il Paese più colpito in Europa da eventi climatici estremi degli ultimi 30 anni, con una stima dei danni pari a circa 60mld di euro. Lo dice il Climate Risk Index 2025. Non si parla più di “cambiamento climatico”, ma di “crisi climatica”.
Notizia numero 4. Vince Sanremo 2025… la manager di Olly, che nelle ultime 5 edizioni non ha sbagliato un artista. A seguire l’instant meme impazzito e come non citare la scaletta da cardiopalma di Carlo Conti?!
Quattro fatti di attualità connessi da una sola nota comune: la velocità. Sono tutti effetti sintomatici di un mondo che cambia, ma in modo precipitoso, repentino, seppure, in molti casi, annunciato. Un mondo dove il primo che segna vince, anche se in fuorigioco. Non c’è spazio per interrogarsi, nessuno ha tempo di chiedere il VAR.
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Parliamo di cambiamento, della rapidità con cui avviene, dell’incapacità di valutarne gli impatti, del deficit di attenzione sociale. Tutto scorre, ma a una velocità 2x, come un vocale troppo lungo da ascoltare o una serie tv da guardare accelerata (ebbene sì, esiste anche lo speed watching). Tornando alla politica – quella del decisionismo prepotente e dell’immobilismo democratico – ci fa tornare in mente Rosa Luxemburg e quanto sia più facile fare la rivoluzione che le riforme. Ai posteri l’ardua sentenza, ma i posteri siamo già noi.
Eppure, ogni trasformazione chiede il suo tempo, ogni cambiamento ha il suo ritmo. E tra tante notizie dissonanti, ne cogliamo altre in controtempo, accenti melodici che ci danno speranza, che un altro modo esiste.
Come Vitruvian-1, l’AI italiana sviluppata in pochi mesi che raggiunge le big americane e cinesi grazie ad un approccio qualitativo e sostenibile. O le “mamme scienziate” che hanno comprato uno spazio pubblicitario durante il SuperBowl (sappiamo quanto sia oneroso) – il primo per una organizzazione non-profit –, per mandare un messaggio di sostenibilità e consapevolezza. Oppure gli 8 castori che in 2 notti hanno costruito una diga, là dove gli architetti e la burocrazia Ceca non erano riusciti in 7 anni (e con un risparmio di oltre 1M di euro). E in attesa che l’Europa esca dalla (sola) logica delle contromisure, e cominci a giocare d’anticipo, l’Italia esce dalla settimana del Festival di Sanremo più mediatica di sempre.
È il “ritmo delle cose” direbbe Rkomi. Oppure, citando la rivelazione di quest’anno, Lucio Corsi, “non ho mai perso tempo… È lui che mi ha lasciato indietro.”
E tu ce l’hai il tempo di leggere la realtà? Di fermarti a capire la direzione della tua crescita?
Dal cambiamento al cambia-mente
L’abbiamo presa larga… tanto vale allungare ancora un po’! Questo mese abbiamo vissuto anche noi due cambiamenti importanti, “repentinamente.”
Il primo di governance, con l’annuncio del nuovo ruolo di General Manager MULTI della collega Chiara Moioli: una sorpresa – seppure nulla di improvvisato – che fa parte del percorso di managerializzazione intrapreso da tempo in MULTI. Le facciamo i nostri auguri di buon lavoro!
Il secondo cambiamento è sociale: la scorsa settimana abbiamo affrontato un nuovo cambio di postazioni in ufficio, con il “progetto Ulisse”, dove ogni 9 mesi cambiamo scrivania e vicini, per agevolare lo scambio e la contaminazione di competenze. Un rituale destabilizzante, ma che porta i suoi frutti. Come imparare i convenevoli in una lingua nuova o comprendere le complessità delle altre aree.
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Lo scorso mese vi abbiamo chiesto quali fossero i vostri “rituali per vivere il cambiamento”: dal sondaggio vince l’approccio innovativo nella “condivisione di idee con i colleghi”. Ovviamente siamo curiosi di saperne di più! Come raccogliete le idee? Quale figura si occupa di valorizzarle? Condividi il tuo pensiero con noi, scrivi a redazione@multi-consult.it!
Anche nelle logiche di impresa il ritmo è fondamentale. Dedicare nella giusta misura il tempo del pensiero e dell’azione, il tempo di gestione e quello di… digestione. Capire da dove iniziare ad adottare il cambiamento. Non è una pratica semplice. Serve allenarsi a cambiare il ritmo, ma soprattutto, imparare a capire il valore del tempo. Basti pensare ad un qualsiasi progetto R&D. Anni di sviluppo, tutti pronti a livello commerciale, ma in assenza di certificazioni la produzione è bloccata e non puoi lanciare sul mercato. Oppure l’ingresso di nuovi talent freschi di specializzazioni. Senza dedicare loro induction e affiancamento, possono avere il miglior CV, ma non puoi metterli in campo.
Il cambiamento in azienda va riparafrasato in “cambia-mente”. Cambiare l’approccio con cui vengono intraprese le azioni. Non “penso perché devo fare”, ma “faccio perché ho pensato”. La prima è fortuna, la seconda è strategia. Una guida il cambiamento, l’altra lo subisce.
Segnali di cambiamento
Allenarsi a cambiare il ritmo significa anche imparare a riconoscere quando è arrivato il momento cambiare. Una trasformazione esterna, per comunicare in maniera efficace la propria identità rinnovata a clienti e stakeholder. O una trasformazione interna, per aiutare tutti i collaboratori a sostenere l’evoluzione aziendale.
Leggere i segnali è fondamentale per agire immediatamente, prima di farsi travolgere dai cambiamenti politici, normativi o del mercato. Ma come si fa a capire quando è il momento?
Se la tua azienda è cresciuta e ora l’immagine originale risulta superata, ad esempio. O quando stai vivendo un momento chiave e vuoi rafforzare il tuo posizionamento, comunicandolo con forza. A volte sono i competitor ad evolvere la loro comunicazione, facendo sembrare la tua un po’ più vecchia. Altre volte sono i clienti stessi che, non percependo il valore del tuo brand e la varietà della tua offerta, non ti considerano quando vorresti. Ti riconosci in qualche caso?
Per MULTI, anche questo 2025 si apre con diversi progetti di rebranding e piani strategici sul tavolo, dopo i tanti affrontati negli anni passati. Ogni progetto di rebranding è diverso perché racconta di persone, valori e aziende diverse. E ad ogni impresa, il suo ritmo.
Exit or stay
Sostenere la velocità del cambiamento permettendo all’impresa di sviluppare il proprio potenziale è un percorso che richiede pazienza e il giusto ritmo, soprattutto se di mezzo c’è la finanza in cerca di buone rese (e questo non è un male) in tempi brevi (e qui siamo meno d’accordo). C’è un ciclo adeguato per tutto e nella memoria evangelica il riferimento è di 40 giorni per il rispetto del dolore, la malattia o per l’attesa di un grande evento. Attendere, lasciare che si sedimenti, che lenisca.
Vale anche per le aziende, organismi viventi che chiedono il tempo necessario - as much time as it takes - alla realizzazione del progetto, al ritorno dell’investimento, all’apprendimento. Il tempo che serve.
Per questo l’approccio “exit strategy”, mindset degli startupper o dei capitali di ventura che si concentrano nel cuore delle city del mondo, entrano in conflitto con la “stay economy” della manifattura e non solo. Imprese e imprenditori/ici che intendono creare legami e radici, nel settore e sul territorio, per accumulare esperienza, sviluppare mercati, innovare, crescere. In testa hanno il lungo termine e rispondono “should I stay” alla domanda che vede come alternativa “should I go”. Tra qualche mese, al momento opportuno e con il giusto ritmo, parleremo di una bella operazione di stay: non solo non lasciano, ma raddoppiano!
PMI… ovvero Percorrere i Mercati Internazionali
Da cinquant’anni, Lumen Center cerca l’equilibrio perfetto tra luce e design, con quel fit che è la tipica espressione di una manifattura 100% Made in Italy che intreccia ricerca, materiali eccellenti e visione internazionale. Non semplici prodotti, ma dichiarazioni di stile, in cui estetica e funzione si incontrano con armonia. Un’azienda che negli ultimi anni si è rinnovata e ora ha le idee chiare: sa dove vuole stare e con chi starci.
Insieme a MULTI, Lumen Center ha intrapreso un percorso di sviluppo commerciale con l'obiettivo di rafforzare la sua presenza in quattro mercati europei e intercettare i partner giusti in Francia, Germania, Spagna e Portogallo. Un’azione mirata, consapevole, per costruire relazioni solide e trovare per ogni mercato il giusto "fit" commerciale.
Non solo ricerca, ma ritmo: quello giusto per essere presenti nei momenti che contano e calibrare le mosse in vista di Euroluce 2025, in programma a Milano dall’8 al 13 aprile. Appuntamenti già in agenda e connessioni che crescono con tempo e metodo: sin dal primo incontro, Lumen Center e MULTI si sono riconosciute: una sinergia tra pensiero strategico e agilità operativa, tra visione e velocità di esecuzione. Perché crescere non è solo scegliere il tempo giusto, ma saperlo dettare.
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Imprese di persone
Fatto trenta… facciamo trentuno! Il calendario MULTI 2025 è un attivatore di Futuri Possibili: ogni mese una scheda, ogni scheda una buona pratica per stimolare nuove prospettive ed evolvere verso futuri possibili e condivisi!
A febbraio lo sguardo si sofferma sulle “imprese di persone”, per ricalibrare le priorità e valorizzare, non solo le funzioni, ma le relazioni, la vera forza motrice nella crescita aziendale.
Come attrarre e trattenere diverse generazioni, in ambiente di lavoro inclusivo e motivante, che alimenti il senso di appartenenza all’organizzazione-community?
Attraction e retention non sono sganciati dalla cultura e dal business. Una employee experience che funziona nutre un ecosistema orientato all’attrazione e allo sviluppo delle persone, valorizzando tutte le expertise che convivono in un’organizzazione e generando un ROI fino al 150% (Dati HBR).
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Cosa fare in concreto?
Ad esempio, iniziare dagli obiettivi aziendali, chiarendoli e rinnovando la comunicazione all’interno dell’azienda. O per la gestione delle risorse, co-progettare percorsi di crescita delle diverse risorse, condividere i KPI necessari a misurare le performance operative e le soft skills, e dare e ricevere feedback costruttivi.
E nella tua azienda, quali sono gli elementi differenzianti ed efficaci per l’attrazione, gestione e valorizzazione delle risorse?
Raccontaci le best practice, le vostre sperimentazioni e i vostri consigli sul tema! Lasciaci il tuo contributo in forma anonima, diventerà propulsore per tutta la community
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Un vademecum di Futuri Possibili by MULTI.
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Cose che ci sono piaciute
Benvenuto, Lewis! Sono bastate due parole e una fotografia già iconica per confezionare uno dei più grandi “colpi di mercato” della storia della Formula 1. La campagna di comunicazione pensata per l’arrivo di Lewis Hamilton in Ferrari, è un vero capolavoro. Dall’hype creato sui profili social all’engagement della community, dai dettagli della fotografia alla promessa di una nuova emozionante stagione: un incontro fra due leggende che è già storia del motorsport… e del branding.
MoMa… ovvero Mostra Originale, Mostra Americana. Quando abbiamo aperto la mostra Le Fabbriche Pensanti, in occasione di Bergamo Brescia Capitale della cultura 2023, non pensavamo che il nostro format potesse avere eco internazionale! La mostra del MoMa Pirouette - Turning Points in Design somiglia in tantissime cose a quella ideata da MULTI: dagli oggetti di design ai pannelli rosso scuro che li raccontano (qui una gallery). Una somiglianza casuale, certo, ma che ci fa viaggiare con la fantasia… intanto – visto che siamo inguaribili romantici – una mail a una nostra conoscenza del MoMa, noi l’abbiamo scritta!
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Super Bowl. Anche per la sua edizione 2025, il Super Bowl ha fatto parlare di sé per quello che è successo intorno al campo di gioco. La presenza storica di Trump - primo presidente in carica a partecipare - l’half time show di Kendrick Lamar, i fischi a Taylor Swift, la scomparsa dei banner “End to racism” dal bordo del campo e la solita guerra a colpi di spot pubblicitari. Il nostro preferito, molto grince è il remake di “Harry ti presento Sally” nello spot della maionese Hellmann’s, ma una menzione speciale vanno anche a Post Malone che lancia Bud Light nel vicinato con uno spara-foglie e all’originale “Call of the mustaches” di Pringles!
Il Super Bowl … de no’altri. E per parlare di spettacolo nello spettacolo, non possiamo non citare il festival di Sanremo, che sempre di più sta diventando una gara anche fuori dall’Ariston, appuntamento imperdibile per brand, celebrities e appassionati. Dopo una settimana di inviti a cena rifiutati, proponiamo la nostra personale classifica: vincono Gabry Ponte, con l’inno stordente “Tutta l’Italia”, la nostra Marta, campionessa per il secondo anno di fila della lega FantaSanremo MULTI, e Dentsu Creative, lo studio che ha firmato gli spot di Veralab e di Spotify e ha raggiunto con delicatezza e intelligenza il variegato pubblico del festival.
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