Nr. 47 | Dicembre 2024

Cercasi caso disperatamente

7' di lettura

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“Il caso non esiste”. Sembra l’aforisma perfetto di un esperto di statistica. E in effetti lo è, come recita l’omonimo libro di David J Hand, matematico britannico ed ex presidente della Royal Statistical Society. Ma il caso vuole che, prima di lui, fosse una famosa citazione del Maestro Oogway, saggia tartaruga di Kung Fu Panda, a sua volta ripresa da Voltaire e chissà da quanti prima di lui. Il caso esercita un certo fascino da tempo immemore, e non solo sui matematici che provano a spiegarlo con elaborati calcoli probabilistici. Il caso piace a tutti perché offre una risposta comoda ad una domanda complessa, “perché succedono le cose?”

Anche alle imprese piace il caso. Quando un cliente commissiona un progetto inaspettato, arriva la richiesta di interesse da un prospect, spunta un bel CV al momento giusto, si apre un bando relativo ad un investimento appena fatto… Wow! Un caso tira l’altro!

Perché farsi domande? Non può trattarsi, per una volta, di semplice fortuna? La benevolenza dell’ignoto, l’intervento del destino, un deus ex machina? Persino gli antichi, che credevano all'ingerenza divina, si affidavano alla divinazione. Osservando il volo degli uccelli o interpretando i presagi, per edificare un accampamento o attendere il momento propizio per entrare in battaglia. Lavoro affidato ai consulenti del tempo, gli “àuguri”, da cui deriva l’attuale formula di buon auspicio per ogni festa o ricorrenza.

Nell’occasione di questo finire dell’anno, anche noi “facciamo gli àuguri”, per leggere i segnali di cambiamento del contesto, per attivare nuovi progetti, per entrare in nuovi mercati, per comunicare in maniera efficace e per avviare o mantenere collaborazioni durature.

E alla fine, indagando i segnali nascosti, emergono le risposte. Forse il cliente ci affida un progetto differente perché abbiamo dimostrato affidabilità in passato. La richiesta del prospect arriva dopo aver catturato il suo interesse con un contenuto editoriale su LinkedIn. Il CV arriva da una conoscente di una nostra ex collaboratrice che ha speso belle parole sulla sua esperienza da noi. E gli investimenti che hanno fortuitamente anticipato il bando? Frutto di una lettura precoce dei cambiamenti in corso, un’azione preventiva per essere più competitivi sui mercati.

Tre casi dei quattro raccontati, ci sono capitati questo mese. “Capitati” per modo di dire, quindi. Tutte attività messe in piedi con un obiettivo preciso… ma senza scadenza. Le vie del caso sono infinite. Perché alla fine, la cosa bella del caso… è che non accade mai per caso.

Cosa succede poi

Siamo naturalmente portati a pensare, come esseri umani, alle correlazioni tra elementi, per renderli plausibili. Abbiamo bisogno di schemi e significati da attribuire. Se una cosa succede, dev’esserci un perché. E quando non riusciamo a capirlo ci troviamo di fronte ad un bivio: accettare la natura imprevedibile del caso… oppure allargare lo sguardo ad un contesto più ampio, attingendo ad informazioni più distanti tra loro. E qui entra in gioco la cultura, la conoscenza di un contesto più vasto che ci offre più elementi da correlare aumentando la probabilità di trovare una connessione tra il caso e la sua causa.

“Il caso favorisce le menti preparate”, scriveva Pasteur. E lo scienziato, padre della microbiologia, di casualità ne capiva. Partendo dall’osservazione di elementi invisibili all’occhio umano, a fine ‘800 ha convinto l’intera comunità scientifica sui benefici dell’iniettare nell’uomo materiale prelevato dalle pustole del vaiolo dei bovini.

Aprire lo sguardo, ascoltare voci diverse, farsi contaminare, raccogliere più evidenze e meno credenze. Il percorso di conoscenza, anche nelle imprese, passa da qui per creare il contesto favorevole affinché il caso di manifesti.

Una best practice può arrivare dall’azienda vicina, in un settore completamente diverso dal nostro. Un’innovazione utile per il nostro cliente? Dal nostro fornitore. Una strategia di penetrazione sul mercato? Dall’ascolto dei nostri agenti. Una reputazione più solida? Non solo dalla qualità dei nostri prodotti, ma dalla dedizione delle nostre persone.

Tempo di bilanci

Buoni propositi, raccomandazioni, obiettivi raggiunti e margini di miglioramento: anche quest’anno, abbiamo aiutato Gruppo AB, Scame, Telmotor, Flexi, Gruppo Enercom, Magnetti, Pontenossa e molte altre aziende clienti a raccontare il loro Bilancio di Sostenibilità, uno strumento prezioso per pesare i risultati raggiunti e fare buoni propositi per l’anno successivo attraverso matrici, materialità, impatti e connessione con gli stakeholders. I numeri contano e “la carta prende tutto” dice sempre il nostro direttore amministrativo. Se sono consuntivi, sono già accaduti e ci permettono di fare un’analisi di coscienza, se sono preventivi sono sogni e ci permettono un esercizio di futuro. Ma gli uni e gli altri da soli non bastano e allora perché perdere l’occasione di disegnarli, spiegarli, renderli simpatici, condurci per mano dentro il loro portato come Alice nel paese delle Meraviglie?

Raccontare i numeri, interpretarli e poi restituirli prima di tutto ai propri collaboratori interni e’ una responsabilità prima ancora che un piacere così come non è scontato trovare il momento giusto, il posto giusto, l’atmosfera giusta, il tempo giusto perché ciò accada, possibilmente dal vivo. Una data da mettere in agenda, almeno una volta all’anno, senza ma e senza se.

Nasce una grande magia dagli eventi interni ben progettati e orchestrati, dove diventa fondamentale creare il giusto mix tra celebrazione e condivisione, ritmi e coinvolgimento, cogliendo l’occasione della presenza di tanti collaboratori per superare asimmetrie informative e silos organizzativi, che comunemente consideriamo “killer” dell’innovazione.

Lo sanno bene i dipendenti di Gatti Precorvi - azienda specializzata in lamiere forate, che stiamo supportando in un percorso di strategia e comunicazione -, che hanno vissuto insieme una serata all’insegna della convivialità con un distillato di risultati, progetti in corso e nuove prospettive. E ascoltarli direttamente dalla voce del management, la proprietà dell’azienda, che si è messa in gioco per raccontare, raccontarsi, condividere valori e traiettorie di sviluppo da percorrere insieme!

Prevedere, prefabbricare, presentarsi

Persone, innovazione, sostenibilità: sono tre pilastri sui quali poggia la crescita di un gruppo sempre piu’ solido, forte di un secolo e mezzo di storia. È questo che abbiamo raccontato nel nuovo sito di Magnetti Building: un posizionamento di mercato chiaro nell’edilizia prefabbricata innovativa, una competenza maturata in 150 anni (ben portati) e un approccio orientato al futuro che accompagna l’azienda da sempre.

“Forecasting tomorrow, precasting since 1874” racconta l’essere precursori nel settore dell’edilizia, attraverso la competenza consolidata nella prefabbricazione, l’unica tecnica costruttiva che realizza prima, per creare vantaggio poi.

Dall’identità del passato all’idea di un’edilizia del futuro, dal racconto completo della sostenibilità alle nuove traiettorie di crescita dell’azienda, inserita all’interno di una strategia più ampia del Gruppo Grigolin di cui fa parte: il restyling di Magnetti Building è un percorso che nasce da lontano e che nel tempo si è evoluto con tanti fantastici interlocutori.

Oggi ritroviamo con piacere una ”MULTI alumnae” alla direzione Marketing e Comunicazione di Magnetti Building: anche questa è buona semina o meglio super circolarità di relazioni positive!

PMI… ovvero Pianificare Meglio l’Impatto

E se la semina passa anche dalle azioni di sostenibilità, non possiamo non parlare del lavoro fatto da Francesca al fianco di Moreschi Lame, piccola azienda della Val di Scalve che da oltre 35 anni progetta e produce una vasta gamma di lame per il taglio di acciaio, leghe, plastica, legno e materiali compositi, personalizzando le soluzioni per le specifiche esigenze di taglio ed impianto dei clienti.

Dall’Infinity cut, l’innovativo sistema di recupero delle lame che alimenta un modello di economia circolare, fino alle azioni responsabili a favore dell’ambiente e della comunità. Nulla è lasciato al caso.

Con la nuova generazione, Moreschi ha messo sempre più attenzione ai temi di sostenibilità, arrivando a diventare un riferimento per il proprio territorio e per il proprio comparto. Un percorso cominciato lo scorso anno (ne parlavamo qui!) per aiutare l’azienda a direzionare i propri sforzi e concentrare le azioni per valorizzare il proprio impegno verso un maggior impatto sui propri stakeholder. Da una prima parte di sensibilizzazione - necessaria per comprendere come obblighi, normative e logiche di filiera si applicano all’azienda - fino ad un assessment strutturato, che ha messo a confronto le azioni ESG di Moreschi con quelle dei competitor, valutandone l’impatto strategico sul loro business specifico.

Il dialogo con la prima linea ha rimesso in scala i progetti di sostenibilità inconsapevolmente già in corso, ha permesso di sistematizzare l’impegno di Moreschi Lame e ha puntato l’attenzione su nuovi possibili progetti e strumenti di comunicazione.

Partendo dai consigli di MULTI, Moreschi ha già creato un comitato di sostenibilità interno, migliorato la comunicazione interna e adeguato le azioni con i propri obiettivi. Imprese come Moreschi rappresentano da sempre un terreno fertile di iniziative sostenibili, ma con il giusto supporto può aumentare la resa del proprio raccolto.

Cose che ci sono piaciute

  • Regalati un sorriso! Per dare una mano a Babbo Natale, quest’anno abbiamo preso parte all’iniziativa Regalati un sorriso, organizzata dal Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo. Proprio come veri elfi che si preparano alla notte più magica dell’anno, abbiamo raccolto, impacchettato e spedito giocattoli e giochi in scatola da destinare ai bambini in difficoltà. Un grazie a tutto il team MULTI, che nel regalare sorrisi ai bambini, ha riscoperto il vero senso del Natale.

  • Avere le carte in regola. Lo scorso 2 dicembre, abbiamo partecipato all’evento Fedrigoni organizzato all’Archivio Tipografico di Torino. Erica ha potuto vedere in anteprima il nuovo sistema cromatico completo - color dimensions - partecipare ad un workshop di stampa con macchine storiche, provare i primi abbinamenti con i nuovi colori della carta Sirio Allpack e approfondire tematiche di sostenibilità (LCA, EUDR, FSC e altre) con il team Fedrigoni. Un’occasione di formazione e aggiornamento, per sapere che carta giocare quando si parla di strumenti cartacei!

  • Anche Babbo Natale usa Ciclotte! Non è una novità che la nostra Ciclotte finisca nel mirino di Hollywood, ma in un film di Natale è la prima volta. Nel nuovo film delle feste Red One - Uno Rosso, con Dwayne “The Rock” Johnson, J.K. Simmons, Chris Evans e Lucy Liu, c’è anche lei, la nostra Ciclotte, inserita nella palestra personale di Babbo Natale. È un modello spedito ormai più di un anno e mezzo fa, nel totale segreto da parte della produzione cinematografica. Ce ne eravamo quasi dimenticati e invece… è tornata per le feste!

 PS. Gli uffici MULTI resteranno chiusi dal 24 dicembre al 6 gennaio. Vi auguriamo un Buon Natale e Felice Anno Nuovo!

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