Nr. 3 | Aprile 2021

Dal fac-simile all’embodiment (toccando le cose con mano)

5' di lettura

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Una decina di giorni fa abbiamo portato in cantina il fax. Non lo vedevamo da anni, nuovi strumenti, sempre più digitali, ce l’hanno fatto dimenticare in un angolo finché non è arrivato il momento di liberare quello spazio. Un cambiamento avvenuto tempo prima, ma che abbiamo realizzato solo adesso: nessuno di noi, pensandoci, si ricordava dell’ultimo fax inviato.

Il cambiamento non è mai epocale quando avviene, ma ne prendiamo consapevolezza quando lo tocchiamo con mano, quando vediamo il fax prendere la strada della cantina, quando “attraverso il movimento facciamo esperienza del corpo e della mente”.

È il processo di embodiment riprovato la scorsa settimana quando dal cliente abbiamo assistito fisicamente all’incontro tra domanda e offerta, il nostro cliente e il suo nuovo cliente, quello che gli abbiamo portato con l’attività di export management dopo un lungo percorso di ricerca, di conquista, di contatto. In questi casi è bello essere la causa e vedere realizzarsi dal vivo la conseguenza! Ci ha fatto pensare al lavoro di squadra che funziona: chi alza la palla (promuove, coinvolge) e chi schiaccia (prepara la giusta offerta, trasferisce fiducia e chiude). La cosa più bella della visita? Il sorriso del nostro cliente, grato del nuovo cliente, soddisfatto del nostro lavoro.

Fare in modo che le cose accadano, con garbo

Perché lo sappiamo bene, in amore come tra aziende, non basta il feeling, bisogna studiarsi ma anche darsi da fare, dimostrare di essere sul pezzo: braccia forti, esperienza e spirito d’iniziativa. È successo anche a noi di recente, di essere stati scelti da una bella azienda nel settore delle valvole, solo dopo una valutazione molto attenta, quasi radiografica.

Per consentire i giusti flussi di lavoro c’è la necessità di regolare pressione e portata. Dare una direzione al movimento è importante, per non dissipare energie e giungere alla meta prefissata.

A volte bisogna insistere con garbo, fino a che i tempi sono maturi. Come accaduto con un’azienda nel settore logistica che conosciamo dal 2014. Per ben 4 volte (in anni pari) ci siamo incontrati, ci siamo piaciuti e poi promessi la collaborazione, ma mai niente. Adesso (in anno dispari) è entrato il primo progetto: la gestione completa della comunicazione e del marketing. Probabilmente è stato il flirt più lungo che MULTI abbia mai fatto. Gli amori fanno giri assurdi prima di realizzarsi.

Uno sguardo in cantina, tra antenne, parabole e specchi

Antenne dritte e parabole ben orientare per intercettare, captare e decodificare le informazioni, i segnali, le relazioni, i codici non scritti che regolano la vita nelle aziende. Più è grande l’azienda, più cresce e più ha bisogno di un confronto esterno. Come il percorso di assessment che stiamo sviluppando per un’azienda tosta, nel settore chimico-farmaceutico, in crescita, brillante. In questo caso MULTI fa da specchio: aiuta la narrazione ad emergere e mette per iscritto quello che tutti in azienda sanno, ma non dicono. Facciamo appello a pillole di maieutica, prendendo spunto da Socrate che portava il suo interlocutore a giungere a una verità in maniera autentica semplicemente aiutandolo a partorirla.

La provocazione delle PMI (ovvero Precoci Ma Intrepide)

A volte sono le aziende clienti a fare breccia in noi, a farci da specchio. Come quando ritroviamo lo stesso approccio sartoriale che ci contraddistingue in una “boutique delle bandiere” visitata di recente, con la nostra stessa cura maniacale per i dettagli. Ci ha sorpreso scoprire questa nicchia di mercato dall’inaspettato carattere cinematografico...

Bandiere trasportate sulle vette innevate in valigette ventiquattrore, montate manualmente come fucili di precisione e sparate nella neve per delimitare il bordo pista. Ed è subito 007!

Parliamo di boutique perchè le PMI che incontriamo ogni giorno, come questa con la voglia di conquistare il mercato internazionale in un settore così specifico, sono la dimostrazione che “non c’è nessuno troppo grande per essere sfidato né troppo piccolo per lanciare una sfida”, citando un’amica, una donna in gamba, Mariola Peretti, che si definisce Urban Thinker, ma è anche molto altro.

Ever Given, ovvero l’imprevisto “mai dato” per scontato

E poi succede che qualcosa si incaglia. Fuori da ogni previsione. Le idee si affollano, i ritardi si fanno onerosi. Tenti il periplo per rotte avventate, rischiando l’attacco dei pirati. Improvvisamente il mondo torna indietro di 500 anni...

La Ever Given ci insegna a non dare nulla per scontato. Viviamo in un mondo digitalizzato, abituati a vedere i prodotti dietro uno schermo-vetrina, ma la merce deve ancora viaggiare per arrivare nelle nostre case e aziende. Per prevenire serve una nuova consapevolezza. Accorciare le filiere di fornitura, reti europee in grado di coesistere con la necessaria globalità, modelli collaborativi e iniziative congiunte orientate a costruire ecosistemi favorevoli al cambiamento e allo sviluppo.

“Servono risposte corali”, come scriveva recentemente Giovanna Ricuperati per PwC Top 500 Bergamo (qui il report). “Dobbiamo cogliere l’occasione per iniziare a raccontarci di più, togliendoci di dosso una certa rigidità.”

Il cambiamento impossibile, impensabile, improrogabile

Senza flessibilità, riconversione, autocritica e consapevolezza, il cambiamento ci travolge, ci incaglia, ci oscura la vista. Non si tratta di trovare il lato positivo in situazioni negative, ma di allenarsi a vedere (e a cogliere) le occasioni di cambiamento, ovunque esse siano. Convertirle in piccole azioni ripetute. Si è parlato tanto della Ever Given, di teoria del cigno nero, come se fossimo digiuni dall’imprevedibilità delle contingenze, dopo oltre un anno di pandemia. Dal lockdown al bottleneck. Nel 2010 era l’eruzione del vulcano in Islanda, la cui nube di cenere bloccò per oltre un mese il traffico aereo di mezza Europa.

Ce lo ricordiamo bene perché in quei giorni abbiamo fatto i salti mortali per arrivare ad un'importante fiera per un nostro cliente… Tra micro-tratte, bagagli smarriti e noleggi auto improvvisati, i ricordi ci portano su un’auto verde pisello nelle campagne di Hannover… Leggi qui la storia in 4 pagina!

Sublimi incontri con una natura spaventosa

Natura benigna, natura matrigna: il nostro rapporto con l’ambiente è controverso fin dai tempi di Leopardi. Ma è forse Kant, con il suo concetto di “sublime”, che meglio descrive quello che sta succedendo ancora in Islanda, dove il il vulcano Fagradalsfjall, vicino a Reykjavik, si è riattivato dopo otto secoli con una colata di lava talmente lenta e contenuta che qualcuno ne ha approfittato per cuocere gli hot dog. Una pacchia rispetto al 2010! Lunghe processioni di spettatori hanno raggiunto il vulcano per assistere a questo evento spaventoso e meraviglioso allo stesso tempo, quasi fosse una sorta di esibizione artistica: “the gentle nature of the lava flows”.

Torna la necessità di toccare con mano, di esserci in prima persona, di esserci con il corpo. Osare e sperimentare fisicamente, soprattutto in epoca digitale, e “starci dentro” alle cose, ai cambiamenti, alle aziende.

Cose che ci sono piaciute:

  • Leggere o scrivere: questo è il dilemma!
    226 amanti della scrittura hanno scelto di restituire alla città di Bergamo, sotto forma di racconti, i propri sentimenti, emozioni, pensieri e paure partecipando al concorso letterario 2020 organizzato da Luberg. La premiazione, attraverso un evento digitale con 226 volti sorridenti che ci ha emozionato e fatto riflettere: scrivere non è più solo formazione, è anche sfogo e strumento per conoscersi e comunicare i pensieri più profondi. Ma chi legge ancora? Se un noto editore francese suggerisce sul suo sito di leggere di più invece che inviare manoscritti (la notizia è qui fra molte altre), su TikTok invece stanno nascendo i BookToker, ragazzi appassionati di romanzi (e pronti a rilanciare l’editoria!)
     

  • L’ecosistema si ripristina con l’eco: a proposito di opportunità, ricordate la tempesta Vaia del 2018? 42 milioni di alberi abbattuti dal vento sulle Dolomiti, crollo del costo del legname, quasi 3 miliardi di danni indotti. Una giovane start-up di Valbrembilla (Vaiawood) ha pensato di utilizzare il legno degli alberi caduti per creare casse acustiche di design, per finanziare la ri-piantumazione della foresta. Dal disastro ambientale a nuova musica, andando oltre il consumo sostenibile, per ripristinare l’ecosistema con un progetto di valore territoriale.
     

  • Qualche paragrafo più su parlavamo di bandiere e di 007… Restando in tema con un altro titolo della saga, Dalla Russia con Amore, non perderti il prossimo webinar MULTI Talks giovedì 22 aprile dedicato proprio al mercato russo, un hub del commercio internazionale. Iscrizione a breve!

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