Nr. 41 | Giugno 2024

Europa più o meno

7' di lettura

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Con la guerra alle porte, l’istinto è di chiudersi in casa. Una spinta nazional-protezionista che conquista seggi alle ultime elezioni europee, ma soprattutto coglie l’occasione per ribaltare o confermare gli equilibri interni degli Stati membri. E la sensazione è che, in questa chiamata alle urne, sia stato proprio il dibattito sulle politiche europee ad essere finito… nell’urna. Nel rumore di fondo, tra nickname sulle schede e bufale sui social, la riflessione che emerge più chiara è proprio quella che mette in discussione il ruolo futuro dell’Europa.

Vogliamo un’Europa più solida e incisiva o più flessibile e meno invasiva? Che normi di più o che resti “fuori dalla norma”? Un dettare linee comunitarie che ci toglie libertà o le tutela maggiormente?

Dilemmi a risposta multipla. L’unico dato certo è quello dell’astensionismo, ai massimi storici. Tra europeisti ed euroscettici vince ancora una volta il partito degli euro-astenuti. Un non-voto per disinteresse o per convinzione? L’Europa è davvero così lontana dalla nostra vita quotidiana anche con le guerre da fermare, la crisi climatica da combattere o con i miliardi del PNRR da investire in crescita? Più che una reputazione europea incrinata, quella che riscontriamo è un’evidente rottura della fiducia tra cittadini e istituzioni. Una frattura scomposta della politica in generale. Alla scarsa considerazione del diritto di voto corrisponde la scarsa considerazione al dovere di rappresentanza.

“Se nessuno è tanto credibile da rappresentarmi, non voto nessuno” sembra la motivazione più comune. Ma se nessuno si pre-occupa dell’Europa, poi dell’Europa chi se ne occupa?

Con viva partecipazione

L’importante non è vincere, ma partecipare.” Lo diceva Pierre de Coubertin, altri non è che il fondatore dei moderni Giochi Olimpici. È anche vero che a fine ‘800 le opportunità di praticare sport a livello agonistico erano decisamente inferiori. Perciò “tanto di cilindro” a chi riusciva a partecipare! Nei tempi moderni il paradigma è cambiato. Nemmeno la presenza fisica, l’esserci, pare essere più un valore aggiunto. E lo stesso vale in azienda.

C’è una differenza sostanziale tra presenza e partecipazione: la partecipazione nel senso profondo del termine è “la possibilità del soggetto o dei soggetti di agire, di esserci e di avere voce in capitolo”. Una doppia azione. Non basta avere un invito, un posto al tavolo. Che sia una semplice riunione o un CdA, se sei invitato devi avere qualcosa da dire oppure sei al tavolo sbagliato.

Serve sguardo profondo. Capacità di leggere il contesto, di ascoltare, di connettere, prendere coraggio e reagire. È possibile esserci e partecipare anche in modalità smart o non esserci in presenza, il cosiddetto quiet quitting. Educare alla partecipazione è una responsabilità manageriale che produce impatti su tutto l’ecosistema azienda. Riflessioni e strategie che potete approfondire nei nuovi contenuti sulla nostra piattaforma Futuri Possibili – Ecosistemi Condivisi.

E allora cerchiamo più a fondo e scopriamo che la frase di De Coubertin è a sua volta copiata e probabilmente travisata. “L’importante non è tanto vincere, ma partecipare per poter vincere” sembra essere la traduzione corretta. Improvvisamente il senso si ribalta: non vanifica la vittoria, ma la avvalora. Una partecipazione competitiva, nel senso etimologico del termine, quello di aspirare ad un obiettivo più alto.

Tornando alla Politica, partecipare resta tra le espressioni più alte dei valori democratici, atto garantista delle società che amiamo definire civili, diritto sancito dalla nostra Costituzione. E come tutti i diritti conquistati, non si tengono in vita solo col ricordo e la tutela, ma con l’esercizio costante. Vanno vissuti.

La partecipazione in forma

Anche la formazione è una forma di partecipazione ed è tanto più efficace quanto più il livello e le direzioni di partecipazione sono estese e profonde. Non solo la presenza alla lezione di partecipanti (appunto) e formatori, ma anche il coinvolgimento attivo di realtà imprenditoriali, consulenziali e accademiche. Una triangolazione virtuosa che si basa sulla conoscenza, sullo scambio, sul confronto sempre portatore di stimoli originali che aiutano tutte le parti coinvolte a muoversi nella direzione della crescita. Perché la formazione non è mai unidirezionale.

Lo scorso venerdì 7 giugno MULTI ha ospitato l’incontro del Corso di formazione Go.In - Imprenditorialità e innovazione per l’internazionalizzazione delle MPMI, progettato da Bergamo Sviluppo con il supporto tecnico-didattico dell’Università degli Studi di Bergamo (in particolare dei Centri di Ateneo SdM-Scuola di Alta Formazione e CYFE- Center for Young and Family Enterprise).

Un nuovo format in cui a rotazione soggetti iscritti e i partner mettono a disposizione i propri spazi per accogliere i partecipanti. Per noi è stata una felice occasione per condividere con loro gli spazi dove analizziamo, progettiamo, creiamo e sviluppiamo idee, mercati, business. Un modo per raccontarci in chiave molto pratica e sempre autentica e scambiare spunti ed esperienze con persone impegnate in diversi progetti d’impresa.

Un lavoro da prendere sul personale

La formazione, il confronto, l’ibridazione, anche degli spazi, non incidono solo sul miglioramento professionale, ma soprattutto sulla crescita delle persone, che se sono partecipi condividono esperienze e generano nuove competenze in azienda, come in accademia. Alla ricerca continua di nuovi equilibri sollecitati sempre più dai giovani che si affacciano oggi al mondo del lavoro.

Sì, ce lo stanno insegnando loro, i giovani, che la nuova sfida è cercare un allineamento tra il proprio progetto di vita e il progetto d’impresa per non considerarli coincidenti né divergenti.

E magari avere la fortuna di trovare qualcuno in azienda che ti aiuta a chiarire gli obiettivi di entrambi, che si prende cura e ti accompagna, facendo di questo un mestiere: l’HR manager, ruolo sempre più centrale, ben al di là delle paghe, contributi e cedolini, dentro i bisogni e le aspettative dei singoli. In MULTI, questo mestiere esiste, ed è ricoperto da Chiara e dal suo team al servizio dei nostri collaboratori e di tanti clienti.

È a lei che vanno i nostri tanti complimenti per aver ricevuto il meritato riconoscimento di eccellenza al lavoro di Confindustria Bergamo, con la seguente motivazione che dice tutto:

Chiara esprime nel suo agire quotidiano i valori e lo spirito di MULTI. Competenza, gentilezza, positività, fermezza e voglia di vivere. La sintesi perfetta di una leadership gentile con un approccio manageriale e costruttivo, sempre orientato alla crescita di tutte le persone e al raggiungimento del risultato. È cresciuta negli anni grazie alla sua voglia di imparare e al coraggio nell'affrontare nuove sfide, in azienda come nella vita privata. Chiara è la dimostrazione che si può essere allo stesso tempo manager impegnata, cittadina responsabile, madre attenta con sensibilità e qualità.

PMI ovvero Portare Modernità negli Immobili

Quando si parla di transizione energetica, di smart buildings e di sostenibilità degli edifici, gli impianti di riscaldamento e raffrescamento giocano senza dubbio un ruolo strategico. Le più moderne direttive e norme europee, stanno spingendo l’Italia ad aggiornare e ammodernare caldaie, pompe di calore, impianti di condizionamento e sistemi per la termoregolazione, aprendo il mercato verso nuove prospettive e sistemi più efficienti e intelligenti.

All’interno di questo contesto di mercato, Hoval Italia, parte di un gruppo svizzero che si occupa di sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici, ha chiesto l’aiuto di MULTI per definire con precisione il posizionamento della propria offerta sul mercato italiano, analizzare l’offerta commerciale dei competitor e capire come migliorare la propria comunicazione per raggiungere al meglio i target di riferimento.

Per raggiungere questo obiettivo, le consulenti MULTI hanno svolto interviste preliminari e un’analisi accurata del mercato e dei principali competitor. In questo modo, è stato possibile analizzare i canali di comunicazione dei diversi player di mercato, definire i punti di forza dell'offerta Hoval, le potenziali minacce ed escogitare possibili miglioramenti nelle strategie di comunicazione.

Un lavoro sinergico e strategico, che ha aiutato i sette membri della direzione di Hoval a farsi un’idea più chiara non solo delle attuali dinamiche, ma anche delle evoluzioni future del mercato e del ruolo del brand Hoval in questo panorama, tracciando possibili scenari al fine di comunicare in modo più efficace con i diversi target del mercato dell'energia, tra cui progettisti e installatori.

Polvere di Mediastars

La stagione dei premi per MULTI non finisce qui… lo scorso 6 giugno, i creativi del team comunicazione sono stati invitati presso l’Auditorium San Fedele di Milano in occasione delle premiazioni della 28° edizione di Mediastars - Il Premio Tecnico della Pubblicità Italiana. Una serata speciale, che ha visto salire sul palco professionisti, agenzie ed esperti provenienti da ogni parte d’Italia. Un grande riconoscimento e una punta di orgoglio per i premi conquistati da MULTI, naturalmente condivisi con i clienti che ne hanno reso possibile la realizzazione. Rispettivamente:

  • I Classificato per la Sezione Tecnica Audiovisiva grazie alla sigla realizzata per la convention di CEF, dal titolo “#AdUnaVoCEF - Farmacie in evoluzione” (piccola curiosità: le voci sono quelle del team MULTI, e l’audio è stato registrato nel nostro ufficio!)

  • Una special star per la Copy Strategy del rebranding di Enercom.

  • Una special star per la Direzione Creativa della campagna di lancio Enercom c’è, studiata dal nostro team creativi per promuovere la nuova brand identity

  • Una special star per la Copy Strategy del branded podcast Monoliti - Dialoghi sull’innovazione d’impresa di Telmotor.

  • Una special star per l’Art Direction del video Telmotor 50 Innovazione Dentro, realizzato per celebrare i 50 anni di spirito innovativo dell’azienda.

Oltre ai premi, abbiamo portato a casa la voglia di affrontare nuove sfide e nuovi progetti, e la polvere di stelle che ti rimane attaccata dopo una serata di sorrisi e di applausi.

Cose che ci sono piaciute

  • Competizioni europee. Dalle schede azzurre delle elezioni europee, siamo passati alle maglie azzurre della nazionale a Euro 2024, che (ahinoi) promette un’affluenza di pubblico ben superiore all’ultima tornata elettorale. La partita contro l’Albania, esordio vittorioso degli azzurri di Spalletti, ha registrato la cifra record di 10 milioni e 386 mila telespettatori, per il 55,7% di share, numeri che certificano che il nostro undici potrebbe essere il partito più votato del paese. Ci auguriamo che proprio la maglia della nazionale, che Adidas ha deciso di impreziosire con un evocativo “l’Italia chiamò”, riesca a farci ritrovare la passione dello stare insieme, ci faccia riscoprire il valore del diverso e ci faccia dialogare nelle notti frizzanti d’estate, tutti con gli occhi sullo stesso obiettivo. Siamo sicuri che sia così diverso dal fare politica?
     

  • It Sounds Right. Camminando nella natura, poche cose sono affascinanti come i suoni, i rumori e le armonie che arrivano da animali, piante, vento e acqua. Proprio dall’idea di dare valore e tutelare questi suoni nascono i brani di NATURE, un artista che in tutti i suoi brani utilizza un suono naturale campionato. L’iniziativa, con il nome Sounds Right, è stata promossa dal Museo dell’ONU e lanciata in occasione della giornata della Terra con un remix di Get Real di David Bowie realizzato con suoni naturali da Brian Eno. Un progetto che non solo prende ispirazione dalla bellezza della natura, ma che con le royalties generate finanzia progetti legati all’ambiente. Aiutare il pianeta è facile, basta andare su Spotify!
     

  • Paese che vai, MULTI che trovi. Nonostante la pioggia incessante di questo giugno strano, il team dell’area comunicazione di MULTI si è radunato per l’ormai tradizionale grigliata a tema tra colleghi. Per l’edizione 2024, abbiamo scelto “popoli del mondo”, un tema che ha fatto tirare fuori dagli armadi abiti tradizionali comprati durante un viaggio e mai indossati, ha fatto inventare outfit con quello che si aveva già e cucire tessuti di tutto il mondo. Il risultato? Un pranzo condito dalla fantasia dei costumi e diretto dall’abilità in cucina del nostro grillmaster Luca!

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